Nome: Luca
Cognome: Drago
Classe: 1982
Architetto, perchè?
Sono diventato architetto per 3 ragioni. Ludica. Da piccolo, come tutti i maschi della mia generazione, giocavo coi Lego e col Meccano, che ti fanno sviluppare una naturale propensione per le costruzioni. Imprinting. Mio padre si è sempre occupato di interior design, quindi la nostra casa era piena di fogli enormi e pennarelli colorati. E’ fisiologico sviluppare interesse per qualcosa che hai sotto gli occhi tutti i giorni, soprattutto se è tanto divertente. Logistica. Era la facoltà più vicina a casa. Esattamente 213 passi.
Cosa ti riesce meglio?
Come architetto, quello che mi riesce meglio è gestire gli spazi interni, creare suggestioni, ridisegnare gli ambienti. L’illuminazione è una delle mie materie preferite. Spesso si ristruttura un’appartamento e non si pensa all’acquisto dei corpi illuminanti, rimanendo per un anno con le classiche lampadine in ogni ambiente, o recuperando una vecchia plafoniera. Consiglio sempre di dedicare più attenzione alle lampade, perchè nella maggior parte delle situazioni, viviamo la nostra casa soprattutto di sera, proprio quando è richiesta la migliore qualità di luce. Una progettazione illuminotecnica ben fatta ed una scelta mirata dei pezzi da installare, garantiranno una migliore vivibilità degli ambienti e vi permetteranno di configurare i vostri spazi in base alle attività che dovete svolgere in essi.
Cos’è il processo creativo?
Ho una grandissima fortuna: non ricordo nulla. Leggo molto a proposito di interior design, architettura, fisica, letteratura, marketing. E ricordo pochissimo. Ho capito che il mio cervello non assorbe, ma rielabora le informazioni, immagazzinando le parti che trova interessanti e riproponendole in forma diversa, quando è necessario. Sono ispirato da tutto ciò che vedo e la vera fortuna sta proprio nel fatto di non memorizzare. Questo secondo me è alla base del processo creativo.
Informati, rielabora, dimentica, riproponi.
Punti deboli?
Ho una perversione incurabile per i blocchi da disegno o da appunti bianchi, senza righe o quadretti. Appena ne inizio uno, ne vado a comprare subito altri due.